Disturbi del sonno

Trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo e, per la salute del nostro organismo, è importante che il sonno sia regolare.

La riduzione del sonno ostacola alcune funzioni fondamentali del nostro corpo, con conseguenze che si manifestano sul piano comportamentale e sulla qualità della salute.

Lo stile di vita moderno ha avuto ripercussioni negative sul sonno notturno. E’ per questo che già a partire dagli anni ’60 è nata la Medicina del Sonno, che si interessa della diagnosi e della terapia dei disturbi del sonno.

E’ errore comune sottovalutare i disturbi dal sonno e non bisogna assolutamente farlo perché ciò ha ripercussioni negative sul lavoro, sulla sfera sociale e quella psicologica. A ciò si aggiunge il rischio di contrarre infezioni, sviluppare malattie metaboliche e cardiovascolari.

I disturbi del sonno sono molto frequenti ma solo una bassa percentuale di chi ne soffre riceve un’adeguata diagnosi. Il trattamento corretto di questo disturbo porta a istantanei benefici diurni, quali la scomparsa della sonnolenza ed il recupero della capacità lavorativa, oltre a una importante riduzione del rischio di contrarre pericolose patologie.

COME FACCIO A SAPERE SE SOFFRO DEL DISTURBO DEL SONNO?

Quando si ha la sensazione di non dormire bene o quando si accusa spesso stanchezza anche durante il giorno, si potrebbe soffrire di un disturbo del sonno. Per fugare ogni dubbio è bene affidarsi ad un professionista specializzato.

INSONNIA, RUSSAMENTO E BRUXISMO: I TRE PRINCIPALI DISTRUBI DEL SONNO

L’insonnia è l’incapacità di prendere sonno anche quando ci si sente estremamente stanchi.

Chi soffre di insonnia presenta i seguenti sintomi: difficoltà ad addormentarsi, numerosi risvegli notturni, risveglio precoce al mattino e cattiva qualità del sonno. Ciò determina anche negativi sintomi diurni, quali spossatezza, poca memoria, depressione, ansia e continua sonnolenza.

Esistono tre tipi di insonnia classificati in base alla durata: l’insonnia episodica e l’insonnia transitoria durano da pochi giorni a un tempo massimo di tre settimane e sono causate da eventi stressanti o patologie specifiche. L’insonnia cronica invece, può persistere per anni e richiede una valutazione medica approfondita.

Le cause principali dell’insonnia possono avere natura psicologica (come stress, ansia e depressione) oppure fisica (come patologie o dolori fisici). Anche l’assunzione di alcuni farmaci può essere correlata a tale disturbo.

Qualunque siano le cause, possono essere passeggere o di lunga durata: la cosa fondamentale è individuare il prima possibile quali siano, in modo tale che l’insonnia non diventi un problema cronico.

L’insonnia ha conseguenze su fisico e mente. I risvegli frequenti durante la notte provocano sbalzi di pressione che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, e sono la causa di modificazioni del metabolismo e delle funzioni dell’apparato endocrino, con una conseguente riduzione delle difese immunitarie. L’impatto che l’insonnia ha sulla nostra psiche, invece, è quello della depressione e degli attacchi di panico che hanno luogo anche durante il giorno.

Il primo step per porre fine all’insonnia è individuare la causa scatenante e intraprendere un iter di cura mirato con l’aiuto di uno specialista.

Al neurologo spetta la prescrizione di alcuni esami diagnostici atti a fornire un quadro d’insieme della situazione da un punto di vista fisiologico; un terapeuta specializzato in disturbi del sonno, poi, avrà cura di indagare le cause psicologiche che spesso sono all’origine dell’insonnia.

Il russamento è un disturbo del sonno tanto per chi ne soffre quanto per chi dorme vicino a chi ne è affetto.

In molti casi, però, si tratta di una patologia ben più grave: la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (O.S.A.S. – Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Si tratta di frequenti episodi di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno: queste apnee comportano dei microrisvegli continui, brevi e inconsapevoli, e sono associate a una pericolosa riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.

Chi è affetto da questa sindrome risulta maggiormente esposto al rischio di sviluppare l ipertensione arteriosa, l’infarto o l’ictus, a cui si aggiungono l’obesità e il diabete. A ciò si affianca un’incessante sensazione di affaticamento e una sonnolenza diurna.

Non tutti sono a conoscenza del fatto che le apnee notturne possono essere trattate adeguatamente, individuando tempestivamente la giusta terapia: in questo modo si riduce il rischio di sviluppare patologie correlate e si migliora la qualità della vita.

Il primo aiuto per capire se si soffre di apnee notturne viene fornito dai familiari che possono avvertire durante la notte il vostro russamento. Nel caso in cui si presentasse in modo abituale, e fosse alternato da pause respiratorie, ciò potrebbe essere un campanello d’allarme dell’OSAS.

Generalmente i sintomi più comuni della sindrome delle apnee notturne sono:

  • Sintomi notturni: russamento, pause respiratorie, sonno spezzato da continui risvegli, risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento, esigenza di urinare nel corso della notte e sudorazione.
  • Sintomi diurni: stanchezza al risveglio, scarsa concentrazione con deficit di memoria, mal di testa mattutini, sbalzi d’umore ed eccessiva sonnolenza diurna.

Per chi russa o è affetto dalle forme più lievi di OSAS, il medico può indicare una terapia comportamentale o posizionale, la quale comporta una riduzione del peso e determina una corretta igiene del sonno. Per le forme più importanti di OSAS potrebbe risultare necessaria una terapia ventilatoria con CPAP, un piccolo ventilatore che agevola la respirazione durante il sonno o, in alternativa, l’uso di dispositivi odontoiatrici simili a bite, da applicare durante la notte. Per i casi più gravi, si opta infine per un intervento chirurgico mininvasivo eseguito dall’Otorinolaringoiatra.

Anche i bambini soffrono di russamento e apnee notturne e spesso è necessario ricorrere ad un piccolo intervento chirurgico o semplicemente all’uso del bite. E’ di fondamentale importanza rivolgersi tempestivamente a un odontoiatra in modo da non compromettere sin dalla loro giovane età il sonno dei bambini, il cui futuro passa anche da un sonno sano.

Il bruxismo è l’atto involontario di stringere i denti e digrignarli durante la notte. 

Se tale disturbo non viene trattato adeguatamente, può provocare una vera e propria usura dei denti, che porta alla compromissione dell’apparato masticatorio. Ad individuare il bruxismo è il dentista, che nota immediatamente i danni sui denti causati da questo disturbo.

Oltre a provocare un danno ai propri denti, il bruxista vive una scarsa qualità del sonno, che come al solito ha conseguenze negative sulle ore diurne e più in generale sull’umore.

Uno dei primi segnali del bruxismo è la difficoltà ad aprire la bocca appena svegli; a ciò si aggiunge l’ipersensibilità dentale al freddo e al caldo, i dolori all’articolazione della mandibola e il dolore cervicale.

Una visita odontoiatrica è sufficiente a diagnosticare il bruxismo. Il trattamento odontoiatrico del bruxismo è incentrato sull’impiego di un bite: si tratta di una mascherina simile ad un paradenti capace di creare una barriera protettiva tra le due arcate dentali. Il bite viene realizzato su misura dall’odontoiatra mediante la presa delle impronte dentali, con materiali da impronta o scanner.

LA TERAPIA CON DISPOSITIVI ORALI

Per alcune forme di apnee nel sonno il medico può suggerire una terapia con dispositivi orali. Si tratta di applicare durante le ore notturne un apparecchio dentale esteticamente simile a un bite: questo dispositivo determina un leggero avanzamento della mandibola e della lingua, quindi a una maggiore apertura delle prime vie aeree durante il sonno.

Questi dispositivi d’avanzamento mandibolare, detti M.A.D., ampliano lo spazio aereo tra la base della lingua, il palato molle e la parete posteriore della faringe, ostacolando così l’apnea notturna. Inoltre, grazie a questo dispositivo orale, viene esercitata una tensione su alcune strutture del palato che smettono di vibrare, ponendo fine al fastidioso fenomeno del russamento.

In commercio si trovano alcuni dispositivi orali universali, ma è fortemente consigliato rivolgersi a un Odontoiatra per un dispositivo orale realizzato su misura che determina un maggiore comfort ed il successo della terapia.

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Un gruppo di professionisti, coordinati dal Dott. Nunzio Cirulli, che operano con l’obiettivo di offrire un servizio di qualità nei diversi settori dell’ Odontoiatria.

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